Report Boulder Qualificazione Maschile

© Giulio Malfer
Sono scesi in campo stamattina alle 10:00 e fino a sera, alle 19:00, si sono dati battaglia. Il campo è il mitico Climbing Stadium di Arco su cui, anche oggi, splende un sole raggiante e senza ombre. La posta in palio sono i Campionati Mondiali giovanili di arrampicata sportiva. Loro sono gli atleti del Boulder e oggi hanno affrontato il turno di qualificazione. In tutto sono 244. Divisi in tre categorie: Youth B (nati nel 2000, 2001), Youth A (1998,1999), e Juniors (1996, 1997). Solo i primi 20 di ciascuna categoria passano in semifinale. Non è per nulla facile. Devono giocarsi tutto in 4 blocchi. 4 problemi, ovvero boulder, per nulla scontati. Bisogna essere preparati a tutte le variabili dell’arrampicata. Servono forza, esplosività, sensibilità da applicare con equilibrio ed intuito ad un “rebus” sempre diverso. Il top, la cima da raggiungere, è per definizione la soluzione. L’unica strada per conquistare il passaggio del turno. E già da questa partenza il compito è stato da subito arduo. Ma quando il gioco si fa duro, i duri cominciano a giocare. E anche in questa seconda giornata dei Mondiali giovanili di Arco i giochi sono stati appassionanti. Nessuno si è tirato indietro. A conferma che qui, adesso, al Climbing Stadium, c’è il (grande) futuro di questo sport.

Dicevamo della difficoltà dei problemi da superare e della lotta per venirne a capo. Un esempio l’abbiamo avuto già nelle qualificazione dei più giovani della categoria Youth B (Under 16) dove, con un gran colpo, il 15enne azzurro di Santa Cristina Valgardena Filip Schenk s’è preso il primo passaggio di turno (e la testa della classifica provvisoria) con 3 top in 6 tentativi, di cui 2 top chiusi al primo tentativo. L’italiano ha superato il primo del Worldranking, l’accreditato spagnolo Mikel Asier Linacisoro Molina, che ha chiuso 3 boulder in 14 tentativi, lo stesso punteggio del giapponese Hayato Nakamura. Insomma neanche lo spagnolo, che comanda il Worldranking, e il giapponese sono riusciti nell’en plein. Come del resto non è riuscito agli altri che, nell’ordine, li seguono in semifinale con soli 2 boulder risolti: Love Ymer Alber (Swe), Zach Richardson (Can), Philipp Geisenhoff (Sui) e con un bel 7° posto, un altro italiano, il bergamasco di Romano di Lombardia Matteo Manzoni. A ruota seguono Yufei Pan (Chn), Christian Range (Ger), Rafal Bak (Pol) e Léo Ferrera (Fra). Per i colori azzurri, tra i 20 che passano al secondo turno di domani, oltre ai citati Schenk e Manzoni, c’è anche David Piccolaruaz che con il 19° posto porta a tre i semifinalisti italiani.

Sempre senza il risultato tondo anche la gara degli Under 18 della categoria Youth A, dove a vincere parimerito questa prima corsa per il titolo mondiale sono stati ben in tre: il giapponese Yoshiyuki Ogata, lo svizzero Baptiste Ometz e il francese Hugo Parmentier tutti con 3 top in 7 tentativi e identico numero di zone. Alle loro spalle con soli 2 blocchi risolti passano il turno: il tedesco Max Prinz e il francese Mattéo Rousseau entrambi con 2 top in 4 tentativi e l’israeliano Nimrod Marcus con 2 top in 8 tentativi. Mentre tutti gli altri si fermano ad un solo top ed il passaggio del turno si è giocato su scarti davvero minimi.

L’illuminazione del percorso completo, ossia dei 4 top sui 4 problemi proposti, è arrivato solo nella gara Juniors. E in abbondanza. A centrare il pieno risultato infatti sono in cinque. Il giapponese Tomoa Nagasaki che comanda la classifica provvisoria, con 4 top in 6 tentativi. Il tedesco Alexander Wurm che lo segue, con 4 top in 8 tentativi. Il 18enne statunitense Nathaniel Coleman che è 3°, distanziato per il soffio di 2 tentativi in più sulle zone. Poi un altro tedesco, Moritz Hans (con 4 top in 12 tentativi) che precede lo spagnolo Jonatan Flor Vazquez che ha risolto tutti problemi in 16 tentativi. Segno (visto anche il numero dei tentativi) che sono tipi che non mollano mai! A rincorrerli con tre top sono stati nell’ordine: il coreano Jongwon Chon, il francese Nicolas Pelorson, lo svedese Hannes Puman, lo sloveno Anze Peharc (2° del Worldranking), il tedesco Alexander Averdunk, l’austriaco Georg Parma, il russo Egor Kryachkov e altri ancora tutti racchiusi in pochi tentativi. Sì, domani in semifinale si annuncia una gran battaglia per conquistare il paradiso, alias i 6 posti della finale! La maratona e la battaglia dei climber del futuro continua…

di Vinicio Stefanello / Planetmountain.com

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