FEMALE YOUTH B BOULDER
Tra le ragazze Under 16 la battaglia è sempre intensa. Il “campo di gara” è la Lead Wall, lo spazio boulder ricavato alla base della mitica parete del Rock Master. Anche le ragazze non si fanno attendere. Da subito balza al comando la slovena Vita Lukan (solo 11esima nelle qualificazioni) che risolve 3 boulder in 5 tentativi, davvero una gran gara la sua. Alle sue spalle la connazionale Urska Repusic, sempre con 3 top, ma con ben 5 tentativi in più della Lukan, prende il secondo posto provvisorio e conferma che la Slovenia ha davvero uno “squadrone”. Qui il gioco sembra abbastanza chiaro fin dall’inizio: i primi 2 blocchi richiedono tecnica ma sono “accessibili”, il vero passaggio del turno si gioca sul terzo e quarto boulder, nel regno dello strapiombo. Per strappare il biglietto della finale occorre in ogni caso risolvere 3 boulder. Ci riescono la russa Elena Krasovskaia che, con 3 top in 6 tentativi, scavalca la Repusic. Lo stesso fa, confermando che il DNA non è acqua, la statunitenseBrooke Raboutou (3 top in 10 tentativi e una zona in più della Repusic). Lotta bene anche l’italiana Giorgia Tesio ma dopo i primi due boulder chiusi in 7 tentativi (6 dei quali sul primo blocco) non riesce a superare lo scoglio degli strapiombi, alias il 3° e 4° boulder. A farlo e bene è l’altra azzurraLaura Rogora che dopo una lotta senza quartiere sul primo blocco (chiuso in 12 tentativi), centrava magnificamente il top del 2° e soprattutto del fatidico 3° boulder al primo tentativo! Senza riuscire poi a venire a capo del 4° e ultimo problema. Del resto nessuna c’era riuscita fino a quel momento. Peccato solo per quei 12 tentativi sul primo boulder: saranno quelli che la escluderanno dalla finale. A scavalcarla per il numero di tentativi sulle zone sono state l’austriaca Eva Maria Hammelmüller, 7° e prima delle escluse dalla finale, ma soprattutto la statunitense Natalia Grossman, l’ultima con il 6° posto a passare in finale con 3 top in 13 tentativi. A proposito di statunitensi e del 4° blocco che sembrava impossibile per tutte, c’è ancora qualcosa da raccontare: la gara della 14enne statunitense Ashima Shiraishi, vincitrice delle qualificazioni con il pieno di top: 4 su 4 boulder. Avevamo scritto del suo talento… Bene, oggi ci è sembrato ancora più grande. Ashima è entrata in campo e ha risolto tutti i quattro boulder (compreso il 4°) al primo tentativo. La gara perfetta e quasi senza battere ciglio. Chiaro che è lei, Ashima Shiraishi, che bisognerà battere domani. Ci tenteranno le altre magnifiche finaliste: la bravissima slovena Vita Lukan, la russa Elena Krasovskaia, la statunitense Brooke Raboutou, l’altra slovena Urska Repusic e ancora una statunitense (la terza) Natalia Grossman. Gran finale, quasi una partita USA contro Slovenia con un terzo incomodo: la Russia. Anche questi sono temi… mondiali!
FEMALE YOUTH A BOULDER
Per le ragazze sotto i 18 anni della categoria Youth A, la partenza è più che difficile. A poco meno di metà gara ancora nessuna è riuscita a trovare il bandolo del top. Così i quattro problemi, nonostante una lotta quasi corpo a corpo, sono lì che aspettano tutti la prima… soluzione. Che poi arriva dalla russa Mariia Musienko che chiude in 5 tentativi il 4° blocco. Quando già 14 atlete sono scese in campo è lei a comandare la classifica provvisoria con 1 top in 5 tentativi. Naturalmente tutti aspettano, fiduciosi, una qualche ulteriore “luce”, che arriva sempre al 4 problema: è la ceca Veronika Simkova a risolverlo in ben 13 tentativi. E subito dopo è ancora il 4° blocco protagonista: la giapponese Aika Tajima lo sale in soli due tentativi. Per lei c’è il 1° posto provvisorio, davanti alla Musienko e alla Simkova. Ma non è ancora finita. Sempre ed esclusivamente sul 4° boulder arrivano anche i top della slovena Tjasa Slemensek in 3 tentativi, della russa Iuliia Panteleeva in 5 tentativi e della giapponese Momoka Kaneko in 8 tentativi. A questo punto tutti sperano nelle ultime a scendere in campo, le migliori delle qualificazioni. E fanno bene. L’italiana Asja Gollo chiudendo il 2° blocco addirittura al 3° tentativo e il 4° boulder a vista sale in cielo con 2 top in 4 tentativi. Bravissima! Intanto però hanno cominciato a correre tutte le migliori. Così la coppia delle statunitensi Margo Hayes e Grace McKeehan ingrana subito la marcia giusta. Margo chiude il blocco numero 2 in 5 tentativi e il 4 al primo, ma con 2 top in 6 tentativi resta dietro alla Gollo. Così come Grace che, pur risolvendo con una magia il boulder iniziale al primo tentativo, poi spende 5 prove per salire il 4°. Morale anche lei con 2 top in 6 tentativi resta dietro sia all’italiana che alla compagna di squadra Hayes. Alle sue spalle si piazzano l’austriaca Johanna Färber (2 top in 11 tentativi) e la francese Charlotte Andre con 1 solo top (sul 4° boulder) ma al primo tentativo. A questo punto c’è solo un’atleta che può “soffiare” il primo posto alla Gollo. Si tratta di quella Janja Garnbret che comanda la classifica provvisoria dopo le qualificazioni. Ovvero quell’atleta slovena, prima del worldranking, nonché campionessa europea in carica, che in molti considerano già destinata ad un sicuro ruolo di protagonista. Bene, questo il ruolino di gara della Garnbret: top sul primo blocco al 1° tentativo, top sul secondo blocco sempre al 1° tentativo, top sul terzo al 2° tentativo e per finire top anche sul quarto blocco al 3° tentativo. Come nelle qualificazione è stata l’unica a centrare 4 top. Che dire? Grandissima? Domani in finale si vedrà. Intanto alle sue spalle Asja Gollo conquista un secondo posto e un passaggio in finale grandiosi. Di sicuro anche domani si batterà per arrivare al cielo, insieme a tutte le altre finaliste nell’ordine Margo Hayes (Usa), Grace McKeehan (Usa), Johanna Färber (Aut) e Charlotte Andre (Fra).
FEMALE JUNIORS BOULDER
Nella gara delle Juniors l’inizio è segnato dalla grande corsa della belga Chloé Caulier che fa suoi i Top dei primi (per niente facili) tre boulder. Anche se non è riuscita a completare la serie sul 4° e ultimo step è chiaro che per lei non poteva andare meglio: 3 Top in 4 tentativi sono sicuramente un’ipoteca per la finale. Tant’è vero che quando scendono in campo le ultime 5 atlete (le migliori delle qualificazioni) la Caulier è ancora tutta sola in vetta alla classifica provvisoria. Tutte le altre che la seguono sono ancora ferme ad un solo top. Sì, la Caulier ha fatto una gran gara e vede la finale. Pensare che nelle qualificazioni si è classificata al 19° posto, il penultimo utile per il passaggio del turno. Infatti anche quando entrano in campo le più forti delle qualifiche lei è sempre lì. Chiaro che ha dovuto cedere la testa della classifica alla forza unita alla perfezione della giapponese Miho Nonaka, non a caso vincitrice anche del primo turno. Per la fuoriclasse giapponese parla una semifinale quasi perfetta: 4 top in 5 tentativi. Come parla da solo anche il risultato di 4 top in 7 tentativi della serba Stasa Gejo (una delle grandi sorprese di questi mondiali). Come pure di alto livello e quello sempre di 4 top in 10 tentativi dell’austriaca Jessica Pilz. Dunque sono loro le prime 4 finaliste: Nonaka, Gejo, Pilz e Caulier. A cui si aggiungono la slovena Julija Kruder (con 3 top in 5 tentativi) e la francese Margaux Pucheux (con 3 top in 9 tentativi). Domani si riprende per il gran finale!
di Vinicio Stefanello / Planetmountain.com
IFSC WORLD CHAMPIONSHIPS 2015
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