
Semifinali Lead Male Youth B
E’ una giornata importante per la corsa al titolo mondiale giovanile Lead. Dopo il tour de force dei due giorni di qualificazione – in totale nelle tre categorie sono scesi in campo la bellezza di 451 atleti – oggi i giochi si fanno più serrati. Ai blocchi di partenza sono restati solo in 26 per ogni categoria sia femminile sia maschile (in tutto 156 per le sei semifinali). Passano all’ultimo decisivo turno solo i migliori 8 risultati. Non molti. Anche perché se si commettono errori non c’è più chance di appello: qui si corre in un’unica prova, non due come nelle qualificazioni. Chiaro, poi, che tutti i pronostici sono per i leader della classifica provvisoria che partono per ultimi. E nella gara degli Under 16 o Youth B tutti aspettano Filip Schenk, l’italiano che comanda la classifica provvisoria e che lunedì ha già vinto il titolo mondiale del Boulder. Probabilmente dovrà fare i conti con il belga Harold Peeters, lo spagnolo Mikel Asier Linacisoro Molina ma anche dal compagno Pietro Biagini che ha centrato un bel 4° posto nel primo turno. Oggi poi, le vie non sono per nulla facili… e lo si capisce da subito. Come, quasi da subito, sembra evidente che il risultato non sia per nulla scontato. Infatti al giro di boa della gara, quando hanno già corso la metà degli atleti, i francesi Pierre Le Cerf e Léo Ferrera sono arrivati già molto in alto e occupano rispettivamente il 1° e 2° posto della classifica provvisoria. Vicinissimi a loro sono arrivati anche il giapponese Katsura Konishi e, a distanza di un soffio (ovvero sulla stessa presa ma senza farne uso per tentare di proseguire), si è fermato anche lo statunitense Devin Wong. Insomma, occorre spingersi davvero in alto per sperare di “vincere” il passaggio del turno. Intanto anche il terzo francese, Sam Avezou, piazza una bella salita passando in testa alla corsa per una presa in più. Ora al comando c’è un terzetto d’oltralpe. Lì sopra, su quelle prese che restano ancora da esplorare per arrivare al top, sarà una bella lotta, appiglio su appiglio. Ma ora è già tempo per la corsa dei migliori 5 delle qualificazioni. Qui si vedrà veramente com’è questa via, soprattutto chi, e se, riuscirà ad esplorare quelle ultime prese del grande strapiombo finale che porta al Top e alla fine della via. Mizuki Tajima (jpn), Nathan Martin (Fra) e Lucas Kepli (Usa) si fermano due prese sotto allo statunitense Devin Wong che è al 5° posto provvisorio. Finché non arriva Pietro Biagini. Il genovese regolare e preciso va su e uno ad uno li supera tutti per cadere poi, esattamente, dove si è fermato Le Cerf. Ma l’italiano è secondo per il risultato delle qualificazione. Ora mancano solo tre concorrenti. Comincia lo spagnolo Mikel Asier Linacisoro Molina che si ferma sotto al francese Ferrera. Poi tocca al Harold Peeters che da subito conferma la sua forza. Non è un caso se il belga si è piazzato 2° delle qualificazioni e se è il 2° del world ranking. Con regolarità va su, sempre più e, ad uno ad uno, supera tutti quelli che l’hanno preceduto. Ma non Avezou: cade proprio alla sua stessa altezza. Ora è sicuro il francese ha fatto davvero un gran gara. Adesso manca soltanto Filip Schenk. E’ l’unica speranza per vedere com’è il top di questa via difficile e massacrante. Sì, metro per metro ti toglie un po’ di forza, ti consuma questa via. Tanto che lassù, su quelle prese dove sono caduti tutti i migliori, ormai sei in “riserva” di energie. E così è stato anche per l’italiano che è caduto lì dove si erano fermati sia Biagini sia Le Cerf. Alla fine Harold Peeters (Bel) è il primo a passare in finale in virtù del miglior risultato delle qualificazioni rispetto al francese Sam Avezou che è il 2° delle semifinali. 3° è l’italiano Filip Schenk spareggiato, in base alle qualificazioni, dal compagno di nazionale Pietro Biagini (4°) e dal francese Pierre Le Cerf che, con il 5° posto, rimonta di ben 12 posizioni il suo risultato del primo turno. Mentre il suo connazionale Léo Ferrera che passa in finale con al 6° posto della classifica provvisoria di posti ne recupera addirittura da 20° delle qualifiche. Infine, completano la lista dei finalisti, Mikel Asier Linacisoro Molina (Esp) e Katsura Konishi (Jpn). Per tutti l’appuntamento per l’assegnazione del titolo mondiale Lead Youth B è per sabato. A vedere l’equilibrio di oggi sarà una battaglia centimetro su centimetro.
Semifinali Lead Female Youth B
La gara femminile delle Under 16, che parte in contemporanea alla gara dei pari categoria maschi, corre sulla grande parete di destra. Lì c’è il grande tetto, ad onda rovescia, che ha fatto la storia del Rock Master. In quell’arrampicata a testa in giù si sono “persi” in questi anni molti dei big. Insomma sarà interessante vedere anche anche questo oggi: chi riuscirà a venir fuori da quell’immensa onda che apre la strada per il top? Per capirlo si è dovuto aspettare ben oltre metà gara. Intanto chi si è spinto più in alto, fino ad affrontare l’onda, è stata la croata Jani Zoraj, un po’ più sotto è arrivata la giapponese Karin Kojima, mentre l’azzurra Giorgia Tesio, davvero determinata oggi, si è fermata 4 prese più sotto. La musica cambia radicalmente subito dopo quando scende in campo Laura Rogora. L’italiana, partendo come decima delle qualifiche, oggi è in formato speciale. Si vede da subito. Va su, sempre su, supera di gran lunga tutte, e non si ferma. Rimonta l’onda, va verso il top e… cade. Grande gara! E’ prima della classifica provvisoria. Ora tocca alle prime 10 del primo turno. Parte la russa Elena Krasovskaia che cade nello stesso punto della Zoraj. Mentre la sua connazionale Viktoriia Meshkova cade ad un soffio dalla stessa croata. Ora tocca alla slovena Mia Krampl che, ispirata, supera tutte ma cade, ad un niente dalla Rogora, quando il top sembra ormai a portata di mano. Comunque è già in finale. Nulla da fare invece per l’austriaca Sandra Lettner che si ferma troppo in basso. Così come la slovena Vita Lukan che cade ad un soffio dalla Zoraj. Più sotto ancora viene giù l’austriaca Eva Maria Hammelmüller. Mentre la ceca Eliska Adamovska raggiunge la stessa “quota” della Zoraj e Adamovskaia. A questo punto ne mancano solo le due statunitensi. La prima, Brooke Raboutou, riesce a superare il terzetto formato da Zoraj, Krasovskaia e Adamovska ma subito dopo non le riesce l’uscita dal tetto (la famosa onda) e cade, lontana sia dalla Rogora sia dalla Krampl. Quando esce Ashima Shiraishi, appunto la seconda statunitense e l’ultima concorrente, tutti aspettano il piccolo “miracolo” del top. In questi Mondiali ha vinto il titolo Boulder risolvendo tutti i 12 blocchi proposti. Nelle qualificazioni Lead ha continuato con 2 top su 2 vie… Intanto è già partita. La prima parte fino al tetto sembra una formalità. Poi affronta l’onda: si destreggia, moschettona, molla i piedi e… prosegue spedita emergendo dall’abisso per poi puntare decisa e sicura al top. Da applausi (che non sono mancati). Morale, in finale vanno nell’ordine: Ashima Shiraishi (Usa), Mia Krampl (Slo), una grandissima Laura Rogora, Brooke Raboutou (Usa), Eliska Adamovska (Cze), Elena Krasovskaia (Rus), Jani Zoraj (Cro) e Viktoriia Meshkova (Rus).
Per rivivere le emozioni della gara guardate i nostri video, già online!
di Vinicio Stefanello / Planetmountain.com
IFSC WORLD CHAMPIONSHIPS 2015