
Seconda giornata delle qualificazioni Lead. Sesta dei Mondiali Giovanili di arrampicata sportiva di Arco. Già di primo mattino i 451 pretendenti ai 26 posti delle 6 semifinali (una per ciascuna delle 3 categorie maschili e femminili) sono arrivati alla spicciolata al Climbing Stadium. Qualcuno ha già fatto la sua corsetta di riscaldamento per le vie di Arco. Altri iniziano la loro seduta di stretching… Altri ancora hanno già piantato il loro “accampamento” sul grande prato davanti al campo di gioco: l’altissima parete del Rock Master. Ieri aveva iniziato la squadra australiana con un gran telo da “bivacco”. Oggi si sono aggiunti i sudafricani e dai messicani. Il pubblico, come in tutti questi giorni dei mondiali, è numeroso, anche per un turno del tutto interlocutorio come quello di queste qualificazioni. E questa è una delle cose più belle dei mondiali.
Il Lead, la gara con la corda, balla su tempi dilatati che poi si accendono all’improvviso. Qui occorre essere maestri nell’ingannare il vuoto e la gravità. Bisogna essere forti ma anche precisi e padroneggiare la tecnica. Essere fantasiosi e soprattutto essere perfetti. Perché ogni errore, ogni energia bruciata inutilmente rischia di mandarti in riserva, di bruciarti, prima del tempo. Insomma qui ci vuole testa, tecnica e, insieme, la capacita di resistere. Si mira al cielo e un po’, se volete, alla “perfezione”. Non a caso questa è la disciplina più nobile, la prima e la più “antica” dell’arrampicata.
Ma bando alle chiacchiere che rischiano di diventare vuote. Questi giovani e giovanissimi atleti dell’arrampicata vogliono e si esprimono con l’azione. Non pensano né al vuoto né ad altro. Per loro il massimo è arrampicare, naturalmente il più in alto possibile. La meta, per tutti, è il top! Anche se poi lì sopra, in cielo e al top, arrivano in pochi. Ma questo fa parte del gioco, anzi dello sport! Bisogna dire che tutte sei le vie su cui si correva oggi non erano poi così facili, e di certo non lo erano quelle di ieri. Così, anche questa volta, ad arrivare alla fine, lì dove non c’è più nulla da salire, sono stati in pochi. In tutto …
Tra le ragazze a centrare il massimo punteggio, di questa seconda prova per l’accesso alla semifinale, sono state le solite due. Ossia la 16enne slovena Janja Garnbret (per la categoria Youth A – Under 18) e la 14enne statunitense Ashima Shiraishi (Youth B – Under 16). Entrambe sono le uniche della loro categorie ad aver centrato questo risultato. Entrambe hanno bissato il top di ieri e hanno passato il turno con il risultato pieno. Tutte e due, ancora una volta, hanno dato dimostrazione di un talento limpidissimo. Janja con arrampicata decisa e perfetta. Ashima con una tranquillità e una interpretazione del grande tetto ad onda da urlo. Poi, se si pensa che lunedì si sono laureate campionesse del mondo boulder nelle rispettive categorie, si capisce come per loro si possa arrischiare (anche se sono molti giovani) il termine di “fuoriclasse”. Chiaro che dovranno fare i conti comunque con avversaria molto temibili. La Shiraishi con la compagna di nazionale USA Brooke Raboutou (seconda, grazie alla grande prova di oggi) ma anche dell’austriaca Eva Maria Hammelmüller (terza a due prese dalla Raboutou). Mentre la Garnbret dovrà difendersi dalla solita statunitense (argento nel Boulder) Margo Hayes e dalla giapponese Aika Tajima oggi terza. Da segnalare il bel 5° posto di qualificazione di Asja Gollo che, dopo il bronzo nel Boulder, continua il suo bel mondiale. Ma anche il 6° posto di una motivatissima Ilaria Scolaris. Bravissime anche le due Juniors che comandano la classifica provvisoria, l’austriaca Jessica Pilz e la belga Anak Verhoeven: anche per loro un passaggio di turno, a punteggio pieno di due top su due vie, che le proporne come prime delle qualificazioni ma anche come le avversarie da battere. Ad incalzarle sarà sicuramente la francese Salomé Romain (anche lei al top oggi) e la serba Stasa Gejo che, dopo aver vinto il titolo Boulder, sembra un po’ più in ritardo con la corda anche se è la quarta a qualificarsi per il secondo turno. Tra le italiane la migliore Juniors è stata Claudia Ghisolfi qualifica con l’8° posto.
In gara maschile a fare e dare il massimo è stato sicuramente Filip Schenk, l’azzurro di Santa Cristina Valgardena che ha centrato un gran top (l’unico della categoria Youth B) che gli è valso il passaggio del turno, e la testa della classifica provvisoria, appaiato al belga Harold Peeters che ieri l’aveva superato di 3 prese. Inutile dire che, anche per lui, la possibilità di bissare nel Lead il titolo mondiale vinto lunedì nel Boulder, è più che una speranza. Anche se Peeters, ma anche lo spagnolo Mikel Asier Linacisoro Molina, il russo Nikolai Michurov e il determinatissimo genovese Pietro Biagini (rispettivamente 3°, 4°, 5° delle qualifiche), sono sembrati avversari più che pericolosi. Nella Under 18 o Youth A maschile, a pigliarsi la testa della classifica con il percorso perfetto, di due top su due gare, è stato il fortissimo 16enne statunitense Kai Lightner. Lo seguono in semifinale, tutti senza top, il francese Hugo Parmentier (2°), il belga Nicolas Collin (3°) e i giapponesi Yoshiyuki Ogata (4°) e Taito Nakagami (5°). Con l’ 11° posto passa il turno anche il lecchese Stefano Carnati. Tra gli Juniors, con l’unico Top delle qualificazioni, il giapponese Keiichiro Korenaga ha preso sia la testa della classifica sia il passaggio del turno scavalcando il connazionale Naoki Shimatani. Terzo è lo statunitense Jesse Grupper, mentre il 4° posto è ancora dello squadrone giapponese con Yuki Hada. 5° è il 18enne di Borgo San Dalmazzo (Cn) Francesco Bosco che con una bella gara è riuscito a recuperare due posti in classifica rispetto a ieri.
Degli altri italiani in gara hanno conquistato il passaggio in semifinale anche: Laura Rogora con il 10° posto, Giorgia Tesio 12°, Davide Piccolruaz 23° (cat. Youth B); Eva Scroccaro 11°, Lisa De Martini 21°, Janluca Kostner 23° (cat. Youth B); Andrea Ebner 13°, Lorenzo Carasio 18°, Lorenzo Sinibaldi 25°, Federico Andreoli 26° (Juniors).
Domani, dalle 9:15, cominceranno le semifinali Lead… In campo saranno in 156 (divisi nelle solite tre categorie maschili e tre femminili). Sarà una lunghissima giornata, in palio ci sono 8 posti per la finale di ciascuna categoria. E la battaglia continua!
di Vinicio Stefanello / Planetmountain.com
IFSC WORLD CHAMPIONSHIPS 2015